Turchia: esteso di 3 mesi lo stato di emergenza, proteste nel sudest del Paese

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La polizia è intervenuta lunedì sera a Diyarbakir, nel sudest della Turchia, dove decine di persone hanno protestato in seguito alla decisione di prolungare di tre mesi lo stato di emergenza, instaurato dopo il fallito tentativo di colpo di stato del 15 luglio 2016. Nel tardo pomeriggio era stata votata in parlamento, su proposta del governo, l’estensione dello stato di emergenza.

Bulent Turan, membro del Parlamento turco, spiega perché è d’accordo con la proroga di questa misura: “Non vogliamo vivere sotto lo stato d’emergenza. Tuttavia ci troviamo di fronte a un problema e per superarlo, per garantire il nostro futuro, pensiamo sia necessario che lo stato d’emergenza continui finché non terminerà la lotta contro il terrore”.

Di tutt’altro parere Aytug Atici, membro del Partito Popolare Repubblicano: “Il Presidente Erdogan si è protetto con lo stato d’emergenza, trasformando il tentativo di golpe in un’opportunità. E sta usando questa misura come in un regime dittatoriale. E’ per questo che crediamo che debba essere revocato”.

La stato d’emergenza, che era in scadenza mercoledì, era stato introdotto per volontà del Presidente Recep Tayyip Erdogan lo scorso anno e prolungato già in tre occasioni. Dal luglio 2016, oltre 50 mila persone sono state arrestate e 110 mila licenziate o sospese dalle pubbliche amministrazioni in Turchia.

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