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Raffaele Cutolo (Ottaviano, 4 novembre 1941) è un criminale italiano, fondatore nonché capo della Nuova Camorra Organizzata.
Ha due fratelli, Pasquale e Rosetta Cutolo i quali intrapresero come il fratello una carriera criminale; Rosetta condivise le sorti del fratello e fu importante per le attività della NCO.
Fu soprannominato 'o Professore dai suoi compagni di carcere perché l'unico tra di essi che sapesse leggere e scrivere.
Nacque il 4 novembre del 1941 (ma sui documenti, per errore di trascrizione dell'anagrafe, è segnato 10 dicembre 1941) ad Ottaviano (NA), da Michele e Carolina Ambrosio. Il padre, detto 'O monaco per la sua religiosità, era un contadino mezzadro mentre la madre era una lavandaia. Il primo omicidio avviene per futili motivi. Uccide infatti un anziano che aveva difeso una ragazza dai suoi apprezzamenti. Questo omicidio avviene nel centro storico della sua Ottaviano, in corso Umberto. Il giovanissimo Cutolo esce dall'auto dove era seduto in compagnia di altra persona del posto e spara all'anziano . Dopo la licenza elementare, non prosegue gli studi e svolge numerosi lavori come garzone presso artigiani locali. Ebbe e riconobbe legalmente due figli, Roberto - nato dalla breve relazione (8 mesi) con Filomena Liguori (denunciata più volte per sfruttamento della prostituzione) - e Denise.
Roberto, pregiudicato, è stato ucciso a Tradate in Lombardia dalla 'ndrangheta per una vendetta trasversale il 19 dicembre 1990. Nel corso della latitanza, Raffaele Cutolo conosce Lidarsa Bent Brahim Radhia, una donna tunisina cui dedicò una poesia. Dalla relazione, nasce Yosra[1]. Nel 1980 Cutolo compra da Maria Capece Minutolo, vedova del Principe Lancellotti di Lauro, il Castello Mediceo, per una spesa di 270 milioni.[2] Il Castello, già appartenuto dal 1567 al ramo cadetto mediceo dei Medici di Ottajano, fu per pochissimi anni adibito a quartier generale della NCO, che Cutolo provvedeva a dirigere direttamente dalle carceri di Poggioreale e di Ascoli Piceno. Il suddetto Castello Mediceo (detto anche Palazzo del Principe), fu nel 1991 confiscato dallo Stato e dato in proprietà al comune di Ottaviano.
Nel 1983 sposa Immacolata Jacone, figlia di Salvatore[3], sorella di Giovanni[4] e Luigi Jacone[5], tutti pregiudicati. Il matrimonio viene celebrato dallo storico cappellano del carcere dell'Asinara, don Giorgio Curreli. Contrariamente a quanto si vede nel film a lui ispirato, Raffaele Cutolo sposa Immacolata Jacone nella suggestiva chiesa di Cala d'Oliva. Di quell'evento, che non mancò di suscitare polemiche, restano 36 foto mai rese pubbliche[6]. Il 30 ottobre 2007 diventa di nuovo padre[7]. La bambina viene concepita attraverso l'inseminazione artificiale cui si sottopose la moglie Immacolata Jacone grazie ad una speciale autorizzazione ottenuta nel 2001.