L’ultima variante negli scandali della pedofilia contro il Vaticano ha un protagonista di rango, quel cardinale George Pell, australiano, che Papa Francesco ha voluto come massimo responsabile delle finanze vaticane.
Il caso Pell non è del tutto nuovo ma questa volta a luglio l’alto prelato dovrà recarsi in tribunale in Australia. Non a caso il Papa gli ha appena concesso un periodo di congedo per potersi difendere.
Alcune settimane fa i legali del cardinale, che aveva ricoperto l’incarico di arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e adesso è prefetto degli affari economici vaticani, avevano domandato le scuse e la ritrattazione ai giornali Sydney Morning Herald e The Age, e al Guardian Australia, che riprendendo una recente pubblicazione hanno riportano le nuove accuse di abusi sessuali su minori indirizzate a Pell. Affermazioni che il Cardinale ha definito come linciaggio mediatico.
Secondo il libro firmato dalla giornalista televisiva australiana Luoise Milligan, intitolato ‘Il cardinale: ascesa e caduta di George Pell’ («The Cardinal: The Rise And Fall of George Pell») l’imputato avrebbe abusato di due coristi nella cattedrale di St. Patrick a Melbourne negli anni Novanta. Edito dalla Melbourne University Press il libro contiene inoltre nuove informazioni sull’insabbiamento da parte della Chiesa australiana di abusi a minori, e si scrive che Pell era a conoscenza delle attività di preti pedofili. Milligan aveva anche rivelato accuse di abusi risalenti alla seconda metà degli anni 1970 in un programma della Abc lo scorso luglio.