http://www.pupia.tv - Erano iniziati da poche settimane i lavori, nel porto di San Foca di Melendugno (Lecce), per la realizzazione delle opere di difesa e ripascimento del molo foraneo commissionati dal Comune di Melendugno, nell’ambito dell’omonimo progetto, per un importo pari a circa 300mila euro.
In questi giorni era stata avviata la fase di sistemazione dello scalo di alaggio da parte di mezzi meccanici che, dopo aver demolito il molo di protezione in calcestruzzo preesistente, stavano predisponendo un invaso mediante rigetto in mare dei materiali di risulta.
I militari della Guardia Costiera, dopo aver acquisito al Comune i fascicoli inerenti i lavori, sono intervenuti sul posto per accertare la regolare esecuzione degli stessi. Nel corso delle verifiche è emerso che le attività erano state avviate senza aver preventivamente richiesto alla stessa autorità marittima l’emanazione dell’ordinanza di interdizione dello specchio acqueo interessato dalle operazioni di demolizione del molo, indispensabile per garantire la sicurezza in mare nel corso dei suddetti lavori.
Durante i sopralluoghi sarebbero poi emerse ipotesi di irregolarità edilizie ed ambientali, principalmente connesse all’immissione in mare di materiale proveniente dalla demolizione del molo, durante la quale, secondo quanto accertato dai militari con l’ausilio di un operatore subacqueo, sarebbe stata danneggiata la scogliera naturale presente sul fondale del tratto di mare interessato da quei lavori.
In considerazione di quanto emerso dagli accertamenti eseguiti, la Guardia Costiera ha quindi proceduto al sequestro di un’area di cantiere di circa millequattrocento metri quadrati, deferendo all’autorità giudiziaria i responsabili dei lavori per violazione di norme del Codice della Navigazione, del Codice Penale, del Testo Unico dell’Edilizia e del Testo Unico in materia Ambientale. (27.06.17)