Torna il protezionismo negli Stati Uniti con nuovi decreti.
Il presidente americano affronta un altro dei punti chiave del suo programma: per ripristinare la grandezza dell’America, secondo il capo della Casa bianca, le industrie americane devono tornare a produrre, non deve essere più economico importare beni da altri paesi, quindi: un colpo di barra ai dazi doganali.
Dice Donald Trum :
Firmo un ordine esecutivo per garantire che raccogliamo pienamente tutto quanto ci spetta dagli importatori stranieri che barano. Sono imbroglioni. D’ora in poi, chi non rispetta le regole dovrà far fronte alle conseguenze e le conseguenze saranno molto serie.
La Cina nel mirino, ma anche l’Europa
A chi deve arrivare il messaggio? In primo luogo alla Cina, verso la quale Washington ha il più alto deficit nella bilancia commerciale. E qual è il prossimo impegno importante nell’agenda di Trump? Proprio un incontro con l’omologo cinese Xi Jinping.
Del resto, nell’immancabile tweet, Trump lo riconosce: sarà un incontro molto difficile, proprio per le questioni commerciali.
Ma anche l’Europa si preoccupa, in particolare per certi settori. Quello dell’acciaio, ad esempio, che potrebbe finire nel mirino del nuovo corso statunitense, apertamente opposto ai principi del libero scambio, tanto da pensare a una riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio.
Fra i paesi dell’Unione Europea potenzialmente più toccati dalle nuove misure, ci potrebbero essere la Germania, l’Irlanda e anche l’Italia.