Non sono bastate le dimissioni del ministro della Giustizia. La protesta antigovernativa in Romania entra nel 13esimo giorno e chiede le elezioni anticipate. La decisione della Corte di cassazione di processare il presidente del Senato per frode ha fatto riesplodere l’indignazione a Bucarest per il cosidetto decreto ‘salva-corrotti’, ritirato dal governo.
“Non importa quanti ne siamo perché le persone che sono rimaste a casa la pensano come noi – dice un manifestante – Dobbiamo cambiare questo Paese. E la gente tornerà qui ogni giorno”.
Ma il premier socialdemocratico Sorin Grindeanu tira dritto e intende presentare un nuovo disegno di legge che, secondo alcuni analisti, sarebbe sulla falsariga del decreto contestato.
A sostenerlo – in quella che le immagini svelano essere una battaglia generazionale – alcune centinaia di persone che sono tornate a manifestare sotto la sede della presidenza della Repubblica. Contestano il capo dello Stato, Klaus Iohannis, che si è schierato con il movimento antigovernativo.
Romania, la numero uno dell’anticorruzione: “I cittadini qui vogliono una società pulita e onesta” https://t.co/lJeUVyu6Ws— la Repubblica (@repubblicait) February 9, 2017