http://www.pupia.tv - Foggia - La squadra mobile di Foggia ha arrestato Gianluca Bruno, 31 anni, Leonardo Ciavarella, di 22, Vincenzo Bruno, 33, Giuseppe Longo, 26, e Paolina Ruotolo, 62. Carcere per i primi due, domiciliari per il terzo e il quarto, obbligo di firma per la donna, quest’ultima madre di Antonello ed Emiliano Francavilla, ritenuti esponenti di spicco della “Società Foggiana”. Tutti con precedenti specifici tranne la Ruotolo, incensurata ma adesso accusata di ricettazione. Una sesta persona è tuttora ricercata.
La “banda bassotti”, così è stata definita dalla polizia, era guidata da Leonardo Ciavarella, ritenuto leader del gruppo criminale. In realtà, dalle intercettazioni, i malviventi si erano dati un altro nome, ovvero “la Banda del furgone bianco”, mezzo col quale per diverso tempo hanno saccheggiato abitazioni e negozi di Foggia e provincia.
Sono loro, infatti, i responsabili dei colpi a molti esercizi commerciali della città. “Chi dobbiamo far piangere oggi?”, si sente dire in una intercettazione. Il riferimento è alla vittima di turno e al bersaglio da colpire nella notte. Durante le conversazioni, però, alcuni dei malviventi si tradiscono parlando apertamente di vecchi furti compiuti anni prima e per i quali ora saranno costretti a rispondere davanti a un giudice.
L’attività della squadra mobile che oggi ha portato ai 5 arresti, partì il 9 maggio 2015 a seguito di un incendio avvenuto ai danni del Queen’s Pub di viale Virgilio a Foggia. Quando ignoti trasformarono in cenere le suppellettili esterne del locale utilizzando liquido infiammabile. La matrice estorsiva non è mai stata riscontrata ma da quell’episodio iniziarono una serie di attività tali da svelare il business di Leonardo Ciavarella e dei suoi compari. È emersa infatti una lunga sfilza di furti ai danni di negozi, depositi commerciali, gioiellerie e abitazioni ma anche ricettazione di veicoli.
Accertata la responsabilità della banda per un tentato furto e una tentata rapina alla tabaccheria “Pin Bar”, quando si scatenò una breve colluttazione con il titolare dell’attività: “Questo tabacchino non si riesce ad aprire in nessuna maniera”, una delle frasi intercettate.
C’è poi il tentato furto in via Saseo, al deposito di “Calliope”, noto negozio di abbigliamento e il colpo alla gioielleria “Diomede”, valore della merce rubata attorno ai 4mila euro. Infine il furto da 10mila euro da “Cioccia per i bimbi”. Senza dimenticare le abitazioni, dentro le quali la banda si introduceva o forzando le finestre o grazie alle chiavi adulterine. È spuntata anche una tappa fuori città, per l’esattezza a Carapelle, in un appartamento già noto ai malviventi.
La banda ha agito indisturbata per alcuni mesi, poi però i malviventi hanno cominciato a sentire il fiato sul collo della polizia. Per questo decisero di bruciare il furgone bianco, dentro il quale conservavano gran parte degli attrezzi da scasso. Ma questo non li ha salvati dalle manette della polizia. (27.01.17)