http://www.pupia.tv - La Polizia di Stato ha effettuato un ingente sequestro patrimoniale, per un valore complessivo di circa 150.000 euro, nei confronti del palermitano Dario Borgia, 38 anni.
Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione presieduto da Giacomo Montalbano, a latere Luigi Petrucci e Giovanni Francolini, accogliendo la proposta avanzata dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia, ha emesso il decreto con il quale ha disposto il sequestro di un appartamento, ubicato nel comune di Bagheria, nei confronti del Borgia.
Borgia è considerato soggetto abitualmente dedito ad attività delittuose; annovera precedenti penali per reati di elevatissimo allarme sociale tra i quali, furto, rapina, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, rissa, sequestro di persona.
Il 20 novembre 2012 è stato tratto in arresto, unitamente ad altri otto soggetti, dalla squadra mobile di Palermo per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine in diverse province della Sicilia.
L’indagine condotta aveva dimostrato l’esistenza di una pericolosa associazione per delinquere, finalizzata, appunto, alla commissione di rapine in pregiudizio di istituti di credito e gioiellerie, avente una complessa struttura verticistica con un capo investito e riconosciuto dagli accoliti, una sede dove si tenevano le riunioni, suddivisione degli introiti, sistemi protetti di comunicazione (telefoni intestati a persone non riconducibili agli indagati e radiotrasmittenti in grado di intercettare le frequenze della polizia giudiziaria), armi da fuoco, attrezzi da scasso e chiavi adulterine, nonché la disponibilità di auto utilizzate per raggiungere gli obiettivi da rapinare.
Il gruppo criminale ha operato in modo pressoché costante dal 2009 al 2010, riuscendo ad individuare numerose banche e uffici postali da rapinare, predisponendo i sistemi di accesso a detti siti attraverso la realizzazione di aperture nelle pareti dei locali da rapinare, con la tecnica del “buco”.
Per questi fatti, nel 2014, la Corte di Appello di Palermo ha condannato Borgia alla pena di poco meno di tre anni di reclusione. Ancora, il 28 aprile 2015, è stato tratto nuovamente in arresto, stavolta da personale della Questura di Brescia in collaborazione con la Squadra Mobile di Palermo, perché resosi responsabile, in flagranza, del reato di tentata rapina aggravata in concorso con altri tre soggetti palermitani, ai danni di una agenzia della Banca Nazionale del Lavoro di Lumezzane (Brescia). Nella circostanza i quattro, la cui presenza nella cittadina lombarda aveva destato i sospetti degli investigatori, sono stati bloccati e trovati in possesso di maschere di carnevale in gomma, fascette autobloccanti, guanti da lavoro, un sensore Pir (rilevatore di movimento) e vari arnesi atti allo scasso. Poco prima, infatti, i malviventi avevano forzato una porta in ferro, dalla quale si poteva accedere agli uffici della banca, segandola in gran parte, così da realizzare un’apertura abbastanza grande da consentire loro l’accesso.
La Procura di Palermo, rilevando gravi elementi di pericolosità sociale a carico del Borgia ha, pertanto, avviato un procedimento per l’applicazione nei suoi confronti di misure di prevenzione personale e patrimoniale. L’indagine patrimoniale è stata condotta dagli investigatori della Sezione Misure di Prevenzione della Questura di Palermo ed ha permesso di individuare e successivamente sequestrare un appartamento sito a Bagheria, nella via Ugo La Malfa, del valore stimato di circa 150mila euro. Gli accertamenti economico – patrimoniali hanno dimostrato, infatti, come sia Dario Borgia che la moglie, quest’ultima formale intestataria dell’immobile, non disponessero di entrate lecite e sufficienti per l’acquisto del bene raggiunto dal provvedimento del Tribunale di Palermo, tanto da far concretamente supporre l’utilizzo da parte loro dei proventi di attività criminali. (02.02.17)