Giudice di Seattle blocca il divieto di Trump, gli stranieri interdetti ora entrano

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Si chiama James Robart e per molti è l’eroe del giorno. È il giudice di Seattle che ha bloccato il divieto di Trump agli ingressi di cittadini da sette Paesi a prevalenza musulmana. Il ricorso contro era partito dagli Stati di Washington e Minnesota, il giudice di Seattle ha dato loro ragione: non ci sono fatti che supportano la decisione presidenziale, temporaneamente sospesa.

Let's Show Respect For Our New Hero, Judge James Robart, Who Just Temporarily Blocked President Trump’s Travel Ban Nationwide!!

RETWEET!! pic.twitter.com/3Zl6CXhkaP— Impeach Donald Trump (@Impeach_D_Trump) 4 febbraio 2017


La Casa bianca ha fatto sapere che ricorrerà contro la sentenza e Donald Trump ha twittato contro ‘l’opinione di un cosiddetto giudice che contrasta l’applicazione della legge e che sarà superata’.

The opinion of this so-called judge, which essentially takes law-enforcement away from our country, is ridiculous and will be overturned!— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 4 febbraio 2017


Sarà una battaglia contro i mulini a vento, quella del presidente? A prescindere dall’esito del contenzioso legale, che probabilmente arriverà alla Corte Suprema, è impossibile che la regola di Trump non abbia eccezioni. Come la piccola Fathem quattro mesi, iraniana, malata di cuore, respinta in Oregon dopo il bando, due giorni fa è stata autorizzata a entrare nelgli States per un’operazione già programmata. Come si poteva dirle di no?
Mentre continuano le proteste contro Trump, le compagnie aeree ricominciano a portare negli States i cittadini stranieri a cui il presidente aveva vietato l’ingresso.

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