Francois Fillon non intende rinunciare alla candidatura per le presidenziali francesi nemmeno dopo lo scandalo della moglie e dei figli pagati dal parlamento.
L’esponente de Les republicains avverte il colpo sul piano dei sondaggi, che ne registrano un vero proprio crollo, ma si mostra combattivo:
“Sarò candidato a queste presidenziali perchè sono portatore di un messaggio politico che secondo me è il solo a permettere il rilancio nazionale”.
Fillon parla di complotto contro di lui e chiede al partito di continuare a sostenerlo.
Ma il fronte unitario promette di disfarsi, e già si apre una discussione sulla possibilità che l’ex premier conservatore abbandoni la corsa.
Primo a mettere il dito nella piaga George Fenech, vicino a Nicolas Sarkozy.
“Credo che le primarie siano state svuotate di senso, a causa di un avvenimento imprevedibile”.
Se il risultato delle primarie verrà revocato, si riaprirebbe la corsa per gli sconfitti, in primo luogo per Alain Juppé, battuto al ballottaggio, da più parti invitato a tornare in partita.
In questo aspro clima politico spuntano ogni giorno nuove rivelazioni, come quella dei due figli che, assunti anche loro come assistenti, hanno
portato a casa 84.000 euro, in aggiunta ai 900.000 totali della mamma. E tutto a spese del Parlamento.