Monito della Commissione europea alla Romania: no a leggi che depenalizzano reati legati alla corruzione

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La Commissione europea, con un comunicato ufficiale del presidente Juncker, ha espresso massima preoccupazione per la situazione in Romania. Martedì sera il governo di Bucarest, con un decreto d’urgenza, ha deciso di depenalizzare alcuni reati rendendo l’abuso di potere punibile
con la reclusione solo se il danno provocato supera i 44.000 euro.

Il provvedimento metterebbe al sicuro Liviu Dragnea, leader del partito socialdemocratico, nel processo apertosi martedì che lo vede imputato per abuso di potere.

“Si tratta di un tema molto complesso – ha detto in conferenza stampa Marcos Sefovic, Vice presidente della Commissione europea – e pensiamo che indietreggiare nella lotta alla corruzione non sia la cosa giusta da fare.
Perché manda un segnale davvero sbagliato”.

Il governo ha anche sottoposto al parlamento un progetto che prevede la grazia per circa 2.500 detenuti, condannati fino a un massimo di 5 anni di prigione, tra cui diversi uomini politici.

“Il problema – chiarisce Klaus Iohannis, presidente della Romania – è che non si può agire come ha fatto il governo in un Paese in cui vige una legge, come la Romania è e come vuole rimanere”.

L’approvazione del decreto governativo ha fatto tornare in piazza migliaia di persone, tra cui proprio il capo di Stato. Il Paese soffre di corruzione endemica e di pesanti disparità socio economiche con diffuse sacche di povertà. I romeni chiedono giustizia sociale.

Dragi români,
Astăzi este o zi de doliu pentru statul de drept. Statul de drept, care a primit o lovitură... https://t.co/0tblmCNzij— Klaus Iohannis (@KlausIohannis) January 31, 2017

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