Per risolvere le tensioni fra Serbia e Kosovo non bastano per ora gli sforzi di Federica Mogherini. L’Alta rappresentante della politica estera europea, che ha invitato a Bruxelles i rappresentanti dei due paesi ex-jugoslavi per un incontro definito da lei stessa “molto costruttivo”, non esita a richiamarli all’ordine: “Spero che nelle prossime ore e nei prossimi giorni potremo far sì che ciascuno commenti un po’ meno sugli altri e che ci impegniamo più concretamente a risolvere i problemi che sono ancora sul tavolo”.
Dall’inizio del dialogo aperto nel 2011, le tensioni non sono mai state così alte fra Belgrado e Pristina, indipendente dal 2008. Tensioni che hanno origine in un treno serbo diretto nel nord del Kosovo che portava la scritta “Il Kosovo è la Serbia”. Secondo Pristina il convoglio trasportava armi e militanti di formazioni paramilitari per destabilizzare la situazione secondo il modello usato dalla Russia in Ucraina.
I kosovari chiedono anche la demolizione di un muro costruito a Mitrovica, che secondo loro servirebbe a dividere la città fra kosovari e serbi.
La Serbia continua a rifiutarsi di riconoscere l’indipendenza del Kosovo a quasi vent’anni dalla guerra fra ribelli kosovari di etnia albanese e forze di Belgrado che, fra il 1998 e il 1999, fece 13 mila morti.