Abiti in grado di produrre energia elettrica da conservare e riutilizzare in ambito medico

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In questi laboratori di Berlino, gli scenziati sognano di poter offrire la possibilità di produrre energia mentre camminiamo.Hanno combinato dei nanomateriali molto diversi tra di loro trasformati in dei “raccoglitori di energia”. Questi sono stati studiati per produrre appunto energia dai movimenti del corpo.

Robert Hahn, Coordinatore progetto Matflexend:
“Abbiamo a che fare con due aspetti importanti: le piccole forze e le basse frequenze. Quindi abbiamo cercato di sviluppare dei sistemi che possano risultare efficenti ed opportuni in entrambi i sensi “.

L’energia che viene prodotta deve essere conservata per il suo utlizzo futuro. Gli scienziati del progetto di ricerca dell’Unione Europea hanno creato delle batterie in grado di durare a lungo e che possono essere facilmente cucite all’interno della stoffa.

Robert Hahn, Coordinatore progetto Matflexend: “Abbiamo dovuto introdurre i nanomateriali all’interno dei componenti utilizzati per gli elettrodi delle batterie. Questi nanomateriali forniscono una carica ad alta densità anche ai sistemi più piccoli. Ma devono essere anche trattati in modo opportuno così da non produrre degli agglomerati. Uno dei nostri obiettivi è stato quello di riuscire a riprodurre questi nanomateriali”

Sia le batterie che questi raccoglitori di energia sono fatti di una combinazione complessa di nanofibre e nanoparticelle di ceramica tra le altre componenti. I controlli di qualità a livello microscopico sono stati necessari per fare in modo che le componenti avessero le proprietà necessarie per creare e conservare energia in modo sicuro ed efficente.

Katrin Höppner, esperta di Elettrochimica:“Durante il caricamento e lo caricamento le batterie al litio attraversano diverse fasi:gli ioni di litio vengono successivamente intercalati e deintercalati. E questi processi funzionano solo con una certa struttura di cristallo. Ecco perchè è importante produrre in modo particolare delle fasi di cristallizzazione pure”

L’obiettivo finale è quello di ottenere degli elementi microelettronici che possono essere facilmente incorporati all’interno del tessuto.

Malte Von Krshiwoblozki, Ingegnere:
“La sfida principale infatti è la flessibilità meccanica delle parti elettroniche in modo da renderle duttili così che le batterie si mantengano flessibili e tutto il sistema conservi l’aspetto tipico del tessuto”.

I ricercatori adesso gurdano avanti, pensando già ad alcune applicazioni pratiche.

Robert Hahn, Coordinatore progetto Matflexend:“Con le batterie abbiamo adattato dei materiali esistenti piuttiosto che aver sviluppato delle cose completamente nuove e soprattutto abbiamo creato una miniaturizzazione che si traduce nella creazione di batterie molto piccole e abbiamo notato che c‘è già un grande interesse per le applicazioni mediche e medico- tecniche”.

Gli scienziati stimano che l’innovazione potrebbe essere pronta a sbarcare sul mercato in meno di 5 anni.

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