Una leadership responsabile e reattiva. È il tema di fondo scelto per questa edizione del Forum economico mondiale di Davos. Argomento d’attualità, visto che, malgrado i quasi cinquant’anni di riunioni fra le nevi svizzere, il divario fra i grandi ricchi e il resto dell’umanità non cessa di crescere e, conseguenza o meno, il populismo emerge ovunque.
Dice Lee Howell, Direttore generale del Forum economico mondiale:
L’impegno non è una parola, è azione. Chi viene qui è disposto a impegnarsi al meglio delle proprie capacità per trovare risposte alle sfide del futuro. Non sono solo i governi a farlo, non è solo il mondo degli affari, gli accademici o il settore sociale. Ma tutti loro presi nel loro insieme, perché dobbiamo riflettere su tutto ciò collettivamente.
Quest’anno il forum ha il più alto numero di partecipanti mai registrato con 3 mila partecipanti – più di un terzo rappresentano gruppi di interesse al di fuori del business e del governo.
Ma c‘è una notevole eccezione, un assente di rilievo, come spiega la nostra inviata Sarah Chappell :
Si parla di leadership e tutti pensano a qualcuno che non è neppure presente a Davos. Il riferimento è a Donald Trump che è a qualche giorno dal suo insiedamento. La sua fugura è il convitato di pietra di tutti i dibattiti di geopolitica ed economia globale per l’anno a venire.