Un secondo fronte per spezzare la resistenza dell’Isil attorno a Mosul, in Iraq. È questo l’obiettivo del fronte occidentale che cerca di riprendere il controllo delle località al confine con la Siria e tagliare i rifornimenti ai territori ancora controllati dagli uomini in nero, nella stessa Siria.
Gli attacchi della coalizione si susseguono da terra e via aria con un grosso contingente americano sul terreno. Si tratta della maggiore presenza stelle e strisce nel Paese dal 2003.
Eppure, malgrado un’evidente disparità di mezzi, sconfiggere lo Stato Islamico in queste zone desertiche potrebbe essere più difficile del previsto. Inferiore dal punto di vista militare, Isil ha se possibile rafforzato la scelta stragista, con attacchi kamikaze anche a Baghdad e in località minori Proprio nel tentativo di limitare la pressione avversaria. Una scelta che ha gettato in una grave situazione gli iracheni.
Qualcosa che non dice uno degli ufficiali americani in zona: “Facciamo progressi. Prima avanzavamo su di un asse prncipale. Adesso avanziamo dappertutto anche ad est di Mosul”.
La seconda fase della campagna di Mosul è iniziata lo scorso 29 dicembre. Si punta a riprendere tutta la parte est della città e poi entrare nella parte ovest, dove però il Califfato è pronto a usare migliaia di civili che tiene in ostaggio come scudi umani.