Hanno fatto le valigie e chiuso la loro casa utilizzata come buen retiro ad Upper Brookville, nello stato di New York. I diplomatici russi che l’amministrazione Obama ha identificato come spie e che ha sanzionato con l’espulsione, hanno chiuso il compound russo e lasciato l’area con un convoglio di auto e veicoli blindati.
Il console generale Russo di San Francisco, Sergey Petrov, ha ribadito la posizione di Mosca: “Consideriamo queste sanzioni completamente infondate, irragionevoli e molto dannose in funzione delle relazioni tra gli Usa e la Federazione Russa. 11 persone, tra cui tre bambini, hanno dovuto fare le valigie e lasciare tutto nel giro di poche ore”.
Intanto il presidente eletto, Donald Trump, ha elogiato con un tweet la grande intelligenza del presidente russo, Vladimir Putin, che ha deciso di temporeggiare e non reagire nell’immediato alle sanzioni di Obama. Il capo della Casa Bianca uscente, ieri aveva annunciato l’espulsione di 35 diplomatici russi dagli Usa entro 72 ore. Quella di Obama era la risposta agli attacchi informatici da parte di hacker di Mosca ai danni del Partito Democratico e che secondo Washington hanno inquinato i risultati delle elezioni presidenziali dello scorso novembre.