A piedi lungo la rotta balcanica, ma

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Da Berlino ad Aleppo. La rotta dei migranti percorsa al contrario per non dimenticare il loro dramma. Dall’ex aeroporto di Tempelhof alla città siriana. 2700 attivisti sono partiti questo 26 dicembre al seguito di una giornalista e blogger polacca, Anna Alboth, ideatrice dell’iniziativa.
#CivilMarchForAleppo Walking through Berlin with white flags pic.twitter.com/LtfBSTojUv— CivilMarchForAleppo (@AleppoMarch) 26 dicembre 2016

L’appello dell’organizzatrice

“A Natale ci piace stare con le nostre famiglie ma non dobbiamo dimenticare che in altre parti del mondo si combatte e che avremmo potuto fare qualcosa per migliorare le loro vite” – dice un’attivista tedesca. Un altro dei partecipanti dice:
“Sono siriano e questa iniziativa mi colpisce. Tutte queste persone sono qui per esprimere la loro umanità e io voglio dare il mio contributo. È necessario che gli altri sappiano che la situazione in Siria è orribile”.
La marcia è partita dall’ex aeroporto di Berlino oggi diventato un centro di accoglienza per migranti; percorrerà venti chilometri al giorno per chiedere lo stop ai bombardamenti in Siria e un corridoio umanitario per i profughi.
La marcia terminerà al Aleppo a metà aprile dopo aver attraversato la rotta balcanica.
Nella città siriana, intanto, dopo mesi di combattimenti, la situazione è critica e insicura.
Nella parte Est, ad esempio, ci sono ovunque mine antiuomo: i soldati russi cercano di bonificare l’area.

la rotta della marcia per la pace

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