Aleppo com’era e com‘è. Le immagini raccontano meglio di qualunque parola cosa resta della città, considerata la capitale economica della Siria, e dei suoi luoghi patrimonio dell’umanità. Prima della guerra, nel 2011, Aleppo contava oltre 2 milioni di persone ed era una delle mete turistiche più amate per il grande bagaglio d’arte e di storia.
Lo scorso ottobre, durante l’offensiva militare sulla città, e ignorando i disastri causati dal conflitto, il regime siriano ha lanciato una controversa campagna per raccontare in immagini la bellezza di una città che in verità non esiste più. Immagini scandite dalla colonna sonora della serie “Game of Thrones”, dove non ci sono i morti e feriti, gli edifici crollati e i segni delle barbarie commesse nei quartieri controllati dall’esercito. La realtà è un’altra. Non c‘è più niente o quasi di quell’Aleppo che abbiamo conosciuto.
La bellezza ha lasciato spazio all’orrore.
I massicci bombardamenti dell’aviazione russa e siriana hanno ridotto in macerie i quartieri orientali della città in mano ai ribelli, le aree residenziali occidentali rimaste sotto il controllo del governo sono state distrutte dai numerosi lanci di razzi da parte dell’Esercito libero siriano. Aleppo oggi appare così.