I Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Salerno su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 16 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione, usura, esercizio abusivo dell'attività finanziaria, lesioni personali e trasferimento fraudolento di valori, tutti aggravati dal metodo mafioso. Il provvedimento scaturisce dalle risultanze di una articolata attività investigativa condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Salerno, in seguito all'arresto, avvenuto nel settembre 2015, di un gruppo di esponenti del clan Ridosso-Loreto dedito alle estorsioni in danno di commercianti nel territorio di Scafati e che portò alla cattura dei vertici di quella organizzazione criminale anche per efferati omicidi commessi in contesto associativo agli inizi degli anni 2000. Nel corso delle indagini, condotte attraverso l'esame di documenti e testimonianze, riscontrate con dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia, sono emersi stretti contatti, tesi ad una spartizione del territorio scafatese e della limitrofa area pompeiana, tra le associazioni camorristiche attive in zona, il clan Loreto-Ridosso di Scafati, il clan Matrone ed il clan Cesarano di Pompei-Castellammare di Stabia. All'operazione hanno partecipato oltre cento militari, con l'ausilio di unità cinofile e il supporto aereo di un elicottero.