“Ho agito in coscienza e buona fede avendo come unico obiettivo l’interesse pubblico”. È presente in aula l’attuale Presidente dell’Fmi, il Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, davanti al tribunale speciale che a Parigi deve giudicare se sia stata o meno colpevole di negligenza quando, Ministro delle Finanze tra 2007 e 2011 durante la Presidenza Sarkozy, avallò la scelta dell’arbitrato per il caso Credit Lyonnais-Bernard Tapie, risolto in favore di quest’ultimo con un esborso di 404 milioni di euro di fondi pubblici.
“Non si capisce come la Corte di Giustizia della Repubblica possa in pochi giorni stabilire se ci siano state delle negligenze nel ricorso a fondi pubblici quando il caso è oggetto di numerose e complesse indagini. Non mi pare ragionevole” ha detto l’avvocato di Lagarde, Patrick Maisonneuve, facendo riferimento a quello che resta il principale scandalo finanziario registrato durante la presidenza di Nicolas Sarkozy.
Secondo Lagarde la decisione di affidare all’arbitrato la vertenza tra Tapie e l’ex-istituto bancario pubblico riguardo alla cessione del marchio Adidas era già stata presa prima del suo arrivo a Bercy. Nel 2015 la sentenza è stata ribaltata e Bernard Tapie ha dovuto rimborsare i fondi ricevuti. Lagarde, che viene giudicata nella stessa aula in si è svolto il processo a Marie-Antoinette, rischia un anno di reclusione e 15.000 euro di multa.
En attendant Christine #Lagarde. Elle sera jugée dans la salle où a eu lieu le procès de Marie-Antoinette. #AFP pic.twitter.com/CqmjJiWJ0e— Aurelia End (@AureliaEndAFP) 12 dicembre 2016