I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito 6 misure cautelari in carcere, emesse dal Gip del Tribunale etneo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione tentata e consumata con l'aggravante delle modalità mafiose al fine di agevolare l'organizzazione mafiosa. L'operazione, denominata "Palagonia", ha preso il via in seguito alle denunce di alcuni commercianti locali che si erano rifiutati di sottomettersi al racket e subirne le vessazioni. Il provvedimento, in particolare, scaturisce dall'esito di una attività d'indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Palagonia che ha consentito di accertare le responsabilità degli indagati in relazione all'appartenenza alla famiglia di Cosa nostra catanese Santapaola-Ercolano, "gruppo del Calatino", e di ricostruire e documentare episodi di estorsione in danno di 4 imprenditori locali nel settore edile e commerciale, costretti con ripetute minacce e violenze anche fisiche a corrispondere da 1.000 a 5.000 euro mensili sotto forma di "pizzo". In almeno due circostanze le vittime sono state fatte segno di vere e proprie aggressioni fisiche per costringerle ad aderire alla richieste estorsive, e ad una di queste era stata sottratta anche l'auto, poi data alle fiamme.