Andria: gabbiano reale ferito da pallini da caccia, salvato dai volontari

Globo View 2016-12-03

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Nella giornata di ieri, grazie alla segnalazione della dottoressa veterinaria Fasano,
la redazione di VideoAndria ha informato il prof. Francesco Martiradonna
del ritrovamento di un grande gabbiano nei pressi del terrazzo di un'abitazione privata in via Castel del Monte.

Da una prima analisi condotta dal prof. Martiradonna, è risultato ben evidente che il povero uccello sia stato ferito
da alcuni colpi di pallini da caccia. Una volta osservato da vicino, i volontari hanno constatato la specie: Larus michahellis, ovvero
il Gabbiano Reale.

Il Gabbiano Reale è un gabbiano ben più grande del gabbiano comune ed è un uccello predatore. Raggiunge una lunghezza di 55-65 centimetri, con un’apertura alare che può raggiungere un massimo di circa 150 centimetri con un peso di 1,25 kg.

Nell'adulto le parti superiori sono grigie e la testa, le parti inferiori e la coda bianche. Le punte delle ali sono nere con le estremità bianche. Possiede un becco massiccio giallo con una macchia rossa nella mandibola inferiore e zampe gialle con piedi palmati. I gabbiani reali si nutrono di pesci, ratti, animali morti e purtroppo anche di scarti dell'alimentazione umana. Anche per questo è importante evitare di abbandonare rifiuti nelle campagne e nelle aree all'aperto. I giovani di gabbiano reale hanno una colorazione completamente diversa: sono grigio-marroni, hanno le zampe grigie e la colorazione della testa variabile dal bianco striato di grigio a completamente scura.

Il gabbiano reale salvato ad Andria è stato consegnato presso il Comando della Polizia Municipale di Andria che ha poi provveduto a trasferire
l'uccello ferito in un centro di recupero nel barese. L'episodio, purtroppo l'ennesimo registrato nel territorio, dimostra come l'ignoranza di alcuni
ignoti soggetti che muniti di fucili sparano qualsiasi cosa, sia una problematica reale. Uccelli come il gabbiano reale sono presenti nella lista degli
animali protetti da salvaguardare. Se non fosse stato per la segnalazione e per l'intervento di chi, in maniera volontaria si attiva per difendere
questi animali senza alcun sostegno e con proprie risorse, probabilmente uccelli come quello salvato ad Andria sarebbero spacciati.

Per questo motivo soprattutto sarebbe ora che nel territorio della Provincia BAT si possa cominciare a discutere dell'eventuale istituzione di un Centro Recupero che possa essere di supporto sia degli animali del Parco dell'Alta Murgia che di tutte le altre creature vittime di incidenti e, in casi come questi, dell'ignoranza e dell'insensibilità dell'uomo. Un ringraziamento alla dottoressa Fasano e al prof. Francesco Martiradonna per il tempestivo intervento.

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