Castro: le condoglianze in Russia, Paese sempre amico e alleato storico

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A Mosca la notizia della morte di Fidel Castro ha colpito più che altrove, per i russi non è solo un leader storico che viene meno, è una pagina della storia che sembra voltarsi definitivamente.
La storia dell’Unione sovietica, delle sue proiezioni internazionali, della guerra fredda di cui Castro è stato un interprete cruciale negli anni ’70.

Putin, che ha espresso le sue condoglianze in un telegramma alla famiglia e poi in un tweet, in quegli anni muoveva i primi passi nel KGB, i servizi segreti sovietici. Ormai saldamente al potere, dal 2000 in poi, incontrerà poi il sempre più leader cubano a più riprese, l’ultima un paio d’anni fa. Due leader dalla grande longevità politica, ma di generazioni diverse.

Mentre è della stessa generazione – appena cinque anni più giovane di Fidel Castro – Mikhail Gorbaciov, la cui longevità politica è però decisamente inferiore: appena un anno e mezzo, ma cruciale, alla Presidenza, l’ultima dell’Unione sovietica. Gorbaciov ha sottolineato la resistenza castrista alle sanzioni, ma anche le riforme avviate da Fidel e poi implementate da Raoul Castro.

All’ambasciata cubana di Mosca, prima ancora che venisse aperto un libro delle condoglianze, decine di persone avevano già deposto fiori, lettere e affettuosi bigliettini.

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