http://www.pupia.tv - Roccella Jonica (Reggio Calabria) - A conclusione di serrate indagini coordinate dalla Procura antimafia di Reggio Calabria, nella mattinata del 7 novembre la squadra mobile reggina ha sottoposto, d’iniziativa, a fermo di indiziato di delitto 2 cittadini ucraini gravemente indiziati di essere stati al comando dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano i cittadini extracomunitari sbarcati a Roccella Jonica nella serata del 6 novembre scorso, dopo essere stati soccorsi in mare da un’unità della Capitaneria di Porto.
Ai migranti fermati, Oleksii Suprunov, 27 anni, e Viktor Babych, di 20, entrambi di nazionalità ucraina, la Direzione distrettuale antimafia ha contestato i delitti di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, essendosi associati tra loro e con altri soggetti allo stato non identificati, al fine di commettere una serie indeterminata di delitti volti a procurare l’ingresso illegale nel territorio dello Stato Italiano, avvalendosi a tal uopo di mezzi di trasporto terreste e navale, con ripartizione di ruoli e compiti, allo scopo di: reclutare soggetti interessati ad entrare illegalmente, via mare, in Italia, dietro pagamento di somme di denaro (corrispettivo del prezzo del viaggio); organizzare ed eseguire, unitamente ad altri soggetti, in tutte le fasi, il successivo trasferimento verso l’Italia, attraverso una rete organizzativa costituita da uomini e mezzi di trasporto terrestri, per raggiungere le località di mare di partenza (turche) e navali per effettuare la traversata del Mar Mediterraneo in direzione delle coste italiane; assumere il ruolo di scafista e/o addetto al governo dell’imbarcazione utilizzata per il trasferimento in Italia degli immigrati clandestini.
Ai due fermati, sono stati, altresì, contestati i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato non identificati, conducevano dalle coste turche verso il territorio dello Stato italiano un’imbarcazione a bordo del quale viaggiavano i migranti giunti al porto di Roccella Jonica in occasione dello sbarco predetto, procurando in tal modo l’ingresso illegale di stranieri nel territorio dello Stato, privi di cittadinanza italiana e di titolo per risiedere permanentemente sul territorio nazionale.
Con le aggravanti di aver consentito l’ingresso in Italia di più di cinque persone; di aver esposto le persone trasportate a pericolo per la vita o per l’incolumità; di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante; di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto, anche indiretto. (12.11.16)