Tafferugli a Brasilia e Rio de Janeiro tra polizia e manifestanti.
C‘è chi protesta contro il presidente Temer accusato di corruzione da alcuni pentiti. Avrebbe intascato una tangente da due milioni e mezzo di euro.
Ma c‘è anche la rabbia dei dipendenti statali, scesi in piazza per protestare contro il piano di austerità annunciato per sanare il deficit nei conti pubblici: alcuni manifestanti hanno cercato di irrompere nella sede dell’assemblea legislativa, dove era in corso la votazione sulle misure anti-crisi.
Le forze dell’ordine hanno risposto con granate assordanti e gas lacrimogeni dopo che un gruppo di dimostranti ha rovesciato le transenne disposte per sicurezza attorno al palazzo del parlamento, in pieno centro cittadino.
A Rio le proteste erano contro Luiz Fernando Pezao, governatore di una regione le cui casse sono vuote senza dimenticare che è appena stato arrestato con accuse di corruzione l’ex governatore dello stato, Anthony Garotinho che nel 2002 aveva anche corso per la presidenza.
Malgrado i proiettili di gomma ci sono stati feriti come mostrano alcuni dei manifestanti infuriati per la risposta della polizia.
Il Paese è squassato dalla crisi economica che rende inaccettabile, agli occhi della popolazione, la corruzione endemica che sembra presente a tutti i livelli dell’amministrazione pubblica.