Il sedicente Stato Islamico rivedica l’attacco suicida di Diyarbakir. Due giorni prima l’appello del leader Al-Baghdadi: “Colpite la Turchia”
“Siamo stati noi”. A poche ore dall’appello del leader dell’ISIL a colpire la Turchia, l’agenzia stampa del sedicente Stato Islamico imputa al gruppo jihadista l’attentato suicida a Diyarbakir.
'Amaq reported #ISIS responsibility for #Diyarbakir car bombing, 2 days after ISIS leader Abu Bakr al-Baghdadi called for attacks in #Turkey pic.twitter.com/nzOmOa10Y0— SITE Intel Group (@siteintelgroup) 4 novembre 2016
La rivendicazione confermata su Twitter da SITE Intel Group, sito statunitense specializzato nel monitorare le attività jihadiste
“Dei combattenti hanno fatto esplodere un veicolo riempito d’esplosivo davanti a una stazione di polizia”, ha comunicato l’Amaq, due giorni dopo l’invito di Abou Bakr al-Baghdadi a colpire la Turchia.
In speech, #ISIS Baghdadi rallies his fighters, esp. those in Mosul, portrays war as Sunni vs Shiite, & calls for attacks in #KSA & #Turkey— SITE Intel Group (@siteintelgroup) 2 novembre 2016
Ankara e stampa filo-governativa: “Attentato del PKK”
L’attentato di Diyarbakir, principale città del sud-est a maggioranza curda, era stato in giornata imputato da Ankara al PKK. Citando il governatore regionale, testate turche vicine al governo si erano spinte a parlare di “rivendicazione” del Partito dei Lavoratori Curdi, a cui più tardi lo stesso primo ministro Binali Yildirim aveva attribuito l’attacco.
8 martyred in terrorist #PKK attack in SE Turkey https://t.co/6DX0js1Skf pic.twitter.com/vt25L3ixyk— ANADOLU AGENCY (ENG) (@anadoluagency) 4 novembre 2016
L’ultimo bilancio diffuso delle autorità ammonta a 9 morti, di cui due agenti di polizia, e oltre 100 feriti. L’esplosione è avvenuta alle prime ore del mattino di venerdì in prossimità del commissariato in cui erano stati fatti convergere diversi leader del partito pro-curdo HDP, arrestati nel corso della notte.