Assad alla stampa russa: "Aleppo un trampolino nella lotta ai terroristi"

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“La riconquista di Aleppo cruciale per respingere i terroristi”. Al montare dell’indignazione internazionale per la sempre più sanguinosa offensiva contro la città siriana, il presidente Bachar Al-Assad replica affidando la propria visione strategica alla stampa dell’alleato russo.

“Respingere o uccidere i ‘terroristi’. Non ci sono alternative”

“Bisogna fare pulizia. È necessario continuare a bonificare la provincia di Idlib – ha detto nel corso di una lunga “intervista in inglese al tabloid Komsomolskaya Pravda -: o si respingono i terroristi in Turchia – da dove provengono – oppure li si uccide. Non ci sono alternative. E Aleppo sarà un trampolino importante nell’attuazione di questa mossa”.



Qui la trascrizione integrale dell’intervista

“In cambio della rottura con l’Iran, l’Arabia Saudita sarebbe stata pronta a sostenerci

Bachar Al-Assad ha poi parlato della Siria come teatro di un conflitto in cui trova ormai spazio anche la storica rivalità fra Ryiad e Teheran.

“Dopo l’inizio della guerra, dall’Arabia Saudita ci è arrivata una proposta diretta: ‘se fate marcia indietro sull’Iran – ci hanno detto – e annunciate lo stop a qualsiasi tipo di relazione con Teheran, saremo pronti ad aiutarvi”.

Mosca e Damasco: “Raid su Aleppo per stanare i militanti di al-Nusra”. Ma è guerra sui numeri

Oltre 150, secondo i conteggi dei soccorritori, le vittime fatte dai raid su Aleppo est solo nell’ultima settimana. Mosca e Damasco giustificano i bombardamenti sulla parte orientale della città con la volontà di schiacciare gruppi ribelli vicini ad Al Qaeda. Di recente stimata in circa 1000 unità dall’inviato ONU De Mistura, la presenza di questi ultimi è ora ulteriormente ridimensionata da fonti diplomatiche consultate dall’agenzia Reuters.

Aleppo's Jabhat Fateh al-Sham fighters far fewer than U.N. says: sources https://t.co/0eZ8xFO1v3— Reuters World (@ReutersWorld) 14 ottobre 2016


Duro l’appello lanciato alcuni giorni fa da Staffan De Mistura, nel corso di una conferenza stampa di rara forza. Rivolgendosi ai ribelli del Fronte al-Nusra – contro cui Russia e Siria sostengono di dirigere i loro attacchi – l’inviato ONU per la Siria li aveva invitati a guardarlo “negli occhi” e li aveva accusati di “tenere in ostaggio” la popolazione civile di Aleppo est, con il loro rifiuto a lasciare la città. Allo stesso tempo, De Mistura aveva però anche lanciato un vibrante appello a Mosca e Damasco, chiedendo loro: “Siete davvero pronti a mantenere il confronto a questi livelli, a continuare nell’impiego di armi letali (...) e a distruggere la parte orientale di Aleppo – la città vecchia – con tutti i suoi 275.000 abitanti, per eliminare 1000 militanti di Al-Nusra”.

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