Chi non ha mai usato l'espressione in bocca al lupo per augurare qualcosa di bello alle persone che ci sono vicine? Pochissime. E invece quante volte ci siamo sentiti rispondere con un secco crepi? La quasi totalità dei casi.
Quindi il famoso detto popolare come lo conosciamo noi oggi trae origine dal fatto che il lupo rappresenta il male, il nemico, qualcosa di estremamente negativo. Anche nelle favole è descritto così. Si fa spesso riferimento a lui per metterlo in netta contrapposizione al bene assoluto.
A pensarci bene tutto questo non ci deve meravigliare più di tanto, perché nei secoli passati questo animale non ha avuto mai una bella reputazione, soprattutto quando attaccava gli abitanti dei villaggi o delle montagne per cercare del cibo. Dunque è abbastanza normale che la tradizione popolare abbia un po' mistificato un semplice gesto naturale.
Infatti di questo si tratta. Il lupo, quando deve accudire o proteggere i suoi lupetti li afferra con la bocca. Ovviamente non può farlo con le zampe. E allora se ti dico in bocca al lupo, ti sto augurando che lui possa proteggerti e salvarti come se tu fossi un suo cucciolo.
La formula magica crepi il lupo, oltre ad essere molto stonata per le cose che abbiamo appena detto, sembra non avere neanche un solido fondamento logico: perché se devo augurare il bene ad una persona devo sperare che crepi il lupo? Ossia, prima gli auguro di finire in bocca al lupo e poi che questi muoia!
Se vivessimo nel medioevo probabilmente tutto questo sarebbe abbastanza normale. Ma oggi, dopo un'attenta riflessione, siamo capaci di ripristinare il vero motivo di questa bellissima espressione: ogni volta che qualcuno ce lo augura, anche se non lo sa, in realtà sta desiderando per noi tutto il meglio possibile, e noi di rimando dovremmo rispondere con un grazie di cuore.
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