La fortezza di Namur, in Belgio, potrebbe essere l’ultimo bastione della difesa contro l’accordo di libero scambio fra Canada e Unione europea.
È in questa cittadina di 100 mila abitanti che il parlamento locale della Vallonia vota venerdì sulla posizione che deve tenere il governo federale belga sul Ceta. E si prevede che voti contro il sì all’accordo, dice il presidente dell’assemblea André Antoine: “Oggi si tratta fondamentalmente di un trattato per le multinazionali. Ogni volta che si farà una legge o un decreto per proteggere i nostri concittadini, per migliorarne la situazione – ad esempio le condizioni sociali o ambientali – dovremo risarcire le multinazionali. Laddove al momento il governo propone, laddove il parlamento dispone, in futuro la multinazionale s’interpone”.
Le Fiandre sono a favore del Ceta, mentre il parlamento della comunità francofona Bruxelles-Vallonia si è già espresso contro. Il veto di anche una sola delle componenti dello Stato federale bloccherebbe l’approvazione del trattato da parte del governo belga in sede europea. L’accordo dev’essere votato all’unanimità dei 28 Stati membri martedì prossimo, per poter essere firmato il 27 ottobre dai rappresentanti dell’Unione e dal primo ministro canadese Justin Trudeau.