In Ungheria i risultati del referendum avranno effetti giuridici: mantiene la promessa data il premier che entro lunedì presenterà un emendamento alla Costituzione. L’obiettivo è imporre un divieto di accoglienza di cittadini stranieri senza l’approvazione del Parlamento. Il testo dovrà essere poi recepito dall’Assemblea nazionale. Il 98% di chi ha votato domenica ha detto no alle quote di accoglienza europee dei migranti, un dato di cui si fa forte Orban nonostante la consultazione non sia valida perché non è stato raggiunto il quorum.
Nessuna decisione dell’Unione Europea può essere più forte della volontà di uno Stato, ribadisce il premier a Budapest nel corso di una conferenza stampa rispondendo a una domanda di Euronews: “Non è possibile che un Stato comunitario dica no e che Bruxelles lo obblighi a fare l’opposto. Sarebbe un caso senza precedenti, quindi non penso che Bruxelles, di cui ho una buona considerazione, prenderà una decisione che usurpa la democrazia”.
Viktor Orban, dunque, continua sulla strada della battaglia contro i migranti e contro Bruxelles, determinato a far valere la posizione ungherese nel rispetto di quello che definisce “lo spirito del referendum”.
“Se tutto va come previsto dal governo, l’emendamento costituzionale potrebbe essere approvato entro la metà di novembre”, spiega la corrispondente di euronews a Bruxelles.