Hillary Clinton e Donald Trump finalmente e per la prima volta faccia a faccia in diretta dall’Hofstra University di New York. Un’ora e mezza di dibattito a tutto tondo, senza esclusione di colpi ma senza evitare il minimo di fair play richiesto per l’evento più atteso della campagna per le presidenziali statunitensi. Un dibattito nel quale la candidata democratica è stata in grado di portare ripetutamente Trump sul terreno per lui più scivoloso.
“Renderò pubbliche le mie dichiarazioni dei redditi non appena lei pubblicherà le 33.000 e-mail che sono state cancellate” ha detto Trump. “Appena le pubblica, io rilascerò le mie dichiarazioni dei redditi e questo contro l’avviso dei miei avvocati che mi dicono: non farlo” ha ammesso, ammettendo implicitamente che per lui non sarebbe conveniente farlo.
“Chiedetevi perchè non le rende pubbliche” ha colto la palla al balzo Clinton. “Credo ci possano essere un paio di ragioni. Primo: forse non è così ricco come sostiene d’essere. Secondo: forse non ha tutta questa passione per la beneficenza che dichiara di avere. Oppure, forse non vuole che gli americani, che tutti voi che ci state guardando, sappiate che non ha mai pagato le tasse” ha affondato la candidata democratica.
Lavoro, economia e tasse; Isis e terrorismo; ruolo dell’America nel mondo; rapporti razziali e violenza della polizia negli States. E, ovviamente, la questione dell’affidabilità ed esperienza: quale candidato è più adatto ad entrare nella stanza dei bottoni? Ciascuno ha fatto autopromozione ma, in primis, ha cercato di asfaltare l’avversario.
“Il suo atteggiamento disinvolto nei confronti delle armi nucleari è profondamente inquietante. Le dita di un uomo che si lascia provocare da un tweet dovrebbero essere tenute a debita distanza dai codici delle testate nucleari” ha detto l’ex-Segretaria di Stato.
Anche su questo tema Trump ha lasciato che il dibattito mettesse in luce le sue posizioni sessiste relegandolo al ruolo di maschilista: “Hillary non ha nè l’aspetto nè la resistenza necessarie, l’ho detto e lo ripeto: non ha la resistenza per essere Presidente” ha sostenuto il miliardario newyorkese.
Secondo i commentatori statunitensi se Trump ha avuto un avvio solido nei primi minuti, il dibattito è stato sostanzialmente dominato da Clinton. Un dibattito seguito dalla cifra record di quasi 100 milioni di americani. L’8 ottobre il secondo faccia a faccia.