L’accordo di Parigi sul clima comincia poco a poco a respiare a pieni polmoni. Sono ormai 60 i Paesi firmatari che hanno ratificato l’intesa raggiunta a dicembre scorso. Sessanta Paesi che rappresentano poco meno del 48% delle emissioni globali.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha espresso soddisfazione e spronato i Paesi membri a procedere rapidamente per far entrare in vigore l’accordo entro l’anno.
“Abbiamo raggiunto una delle due soglie di ratifica, quella dei 55 Paesi” ha detto Ban Ki-moon all’Assemblea Generale dell’Onu. “Ora cerchiamo di lavorare sodo per raggiungere il secondo criterio, quello del 55% delle emissioni di gas a effetto serra”.
L’Italia, così come l’Unione Europea, non rientra ancora tra i firmatari, ma si è formalmente impegnata a ratificare l’accordo entro la fine dell’anno. Parigi, che a dicembre 2015 ha promosso e ospitato la conferenza internationale sul clima, ha votato la ratifica ma attende che il processo sia concluso a livello europeo.
L’accordo di Parigi prevede di contenere l’innalzamento della temperatura globale al di sotto della soglia critica del 2% rispetto all’era preindustriale.
#climatechange: #UNSG Ban, 60 ratifiche, con Cina, USA, Brasile manca 7,5% emissioni https://t.co/CRsLTHIRGZ pic.twitter.com/X0N3RfAaUw— OnuItalia (@Onuitalia) 21 settembre 2016