Dopo l’ultima infamia sul fronte siriano, con il bombardamento dei convogli umanitari le Nazioni Unite hanno annunciato la sospensione delle operazioni.
Secondo le accuse dell’osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, è di almeno 20 persone uccise il bilancio dei raid aerei russi e governativi su Aleppo e dintorni nelle ultime ore. Nel bilancio sono compresi i 12 volontari della Mezzaluna rossa siriana uccisi. Il bombardamento contro 20 camion dell’Onu e della Sarc e contro un dispensario della Sarc a Urem al Kubra, a sud-ovest di Aleppo. Mosca però rispedisce al mittente le accuse.
Accuse infondate per il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov. All’Onu dicono però che se si trattasse di un atto deliberato sarebbe da equiparare a un crimine di guerra. Cosa che metterebbe definitamente a rischio la collaborazione russo-americana, ufficialmente in funzione anti Isil.
Da qui la posizione attendista del segretario di Stato Americano John Kerry che ha detto: “I russi debbono controllare Assad che chiaramente bombarda indistintamente. Aspettiamo di conoscere i fatti. Abbiamo bisogno di conoscere la situazione prima di formulare un giudizio”.
Nel mentre, sul terreno, sarebbe iniziata un’offensiva di terra delle forze governative
siriane e delle milizie filo-iraniane alleate di Damasco, sostenute dalla copertura aerea russa.