Sarebbe opera di un kamikaze dell’Isil, secondo le autorità turche, l’esplosione che ha investito una festa di matrimonio a Gazientep, località curda del sud-est, provocando almeno 30 morti e 94 feriti.
L’azione potrebbe essere una vendetta per la conquista di Manbij, in Siria, da parte delle forze curde.
Intanto, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan traccia un parallelo tra gli attentati e il fallito colpo di Stato del 15 luglio, dichiarando che “non c‘è differenza” tra l’Isil, il PKK e l’organizzazione di Fethullah Gulen.
Il vice premier turco, Mehmet Şimşek, afferma: “Supereremo questi problemi con una grande solidarietà. Siamo uno Stato forte e combattiamo una battaglia difficile contro tutte le organizzazioni terroristiche. Se Dio vuole, ne usciremo vincitori.”
Lo scoppio è stato così forte da essere sentito in tutta la città, che ospita oltre un milione e mezzo di abitanti.
Negli ultimi giorni, due esplosioni hanno colpito due stazioni di polizia, causando 6 morti e oltre 200 feriti.