"Non andateci, è terra di stupri". Manifesti contro la Svezia nell'a aeroporto di Istanbul

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“Non andate in Svezia, è il paese degli stupri”. L’inconsueto messaggio campeggia sui muri dell’aeroporto internazionale di Istanbul, e rappresenta la risposta del governo turco a una polemica che divide Ankara e Stoccolma.

La guerra diplomatica è scoppiata qualche giorno fa, quando la ministra degli Esteri svedese, Margot Wallstrom, ha criticato la Corte costituzionale turca che aveva cancellato una norma con cui si punivano i rapporti sessuali con adolescenti minori di 15 anni di età.

Ora la palla passa al parlamento turco, che ha sei mesi per riscrivere la norma. Intanto, il ministro degli Esteri turco Cavasoglu ha convocato l’ambasciatore svedese, per consegnargli una formale protesta del suo governo.

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