In Arabia Saudita il crollo del prezzo del petrolio, principale risorsa del Paese, ha messo in crisi il settore delle costruzioni. Sono 8 mesi che una delle principali società del settore immobiliare, Saudi Oger, non paga i suoi operai. L’azienda deve ai dipendenti un totale stimato di 800 milioni di dollari. Gli operai sono allo stremo.
“Sono più di 10 milioni i lavoratori stranieri nel Paese e non si lamentano, la situazione riguarda solo 30mila operai della stessa azienda, non bisogna generalizzare”, minimizza ministro del Lavoro Mufarrej al-Haqbani
In Arabia Saudita sono migliaia gli operai indiani, filippini e pachistani impiegati nel settore delle costruzioni che necessitano di aiuto. Alcuni di questi possono nutrirsi regolarmente solo grazie al cibo messo a disposizione dai consolati dei rispettivi Paesi.
“Da gennaio sono senza stipendio, è un grande problema per la mia famiglia. Non ho soldi per mio figlio che va a scuola. Non posso pagare le bollette di energia elettrica e non posso sfamare la mia famiglia”, dice un indiano.
“Sono seduto nella mia stanza e sto solo sprecando il mio tempo. Voglio tornare in Pakistan. Ma devo restare qui, senza ricevere uno stipendio”, aggiunge un altro operaio
“Ho problemi di salute. Ci sono molte persone malate che non possono andare in ospedale perché sono senza assicurazione e non possono ricevere cure”, dice un altro pachistano.
Il crollo del prezzo petrolio e degli investimenti nell’edilizia ha costretto già molte grandi aziende alla chiusura. Il Governo indiano sta preparando in questi giorni un rientro di massa per i connazionali che lavorano in Arabia Saudita.