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My life on a pear tree, il disco di debutto di LE‐LI, è un viaggio nel mondo fatato di Leli, raccontato e descritto in tredici canzoni dal tono fiabesco, talvolta trasognato, talvolta giocoso. Leli vive in bilico tra l'essere una bambina cresciuta troppo in fretta e l'essere una giovane donna che vuole rimanere bambina. Leli, forse per autodifesa, spesso rifugia tra i rami di un pero dove ha creato il suo mondo alternativo e ben poco servono i continui richiami della mamma che le grida di "scendere dal pero" perché su quell'albero la aspettano il suo contrabbasso, la sua chitarra, il suo glockenspiel ed il suo sitar. Proprio da questi pochi strumenti sono nate le canzoni di questo primo album del duo composto da Leli e John, il compagno di giochi che ha aggiunto qualche percussione, qualche chitarra, una diamonica ed una tastiera qua e là alle sue canzoncine.
Il disco conserva il carattere intimo e velatamente autobiografico con il quale le canzoni sono nate, quello di un songwriting che si rifà alla musica folk degli anni sessanta, ricco di suoni inconsueti ed arrangiamenti variegati, dove il gioco e la malinconia sanno fondersi per convivere. Questo disco rappresenta un ponte tra la musica dell'infanzia, fatto di strumenti giocattolo ed un certo pop antico, fatto di arrangiamenti ben scritti e ripartiti tra fiati, archi e strumenti canonici. Importantissimo in tal senso è stato l'apporto di Alessandro Grazian all'arrangiamento di quattro brani, con il suo inconfondibile gusto per i dettagli e la sua scrittura fantasiosa, e l'accurata produzione artisica di Matteo Romagnoli (4fioriperzoe).
Brani corti, con ritornelli immediati, melodie e testi minimali, il cantato sussurrato è sempre centrale, sostenuta dal basso e la chitarra blues di Marcello Petruzzi (33ore) e dalle ritmiche essenziali di Francesco Brini (Swayzak e Pinktroinx), immersa nella magia avvolgente degli archi (Jacopo Ciani al violino e Maja Petrusevska al violoncello, la stessa Leli al contrabbasso). In più tracce si distinguono inoltre i fiati di Elia Dalla Casa e Tiberio Turtura, il theremin di Valerio Canè (Mariposa), il rhodes di Nicola Manzan (Bologna Violenta, Teatro degli Orrori) ed il pianoforte di Simone De Lorenzis.
Diversi brani sono stati impreziositi dalla corale Pere's glee club, formata per l'occasione da componenti di importanti band della scena indipendente nostrana: Frida x, Ofeliadorme, Nel dubbio, 33ore, Shiva Bakta, the Walrus ed Animali del circo.
I primi riscontri pubblici attorno allo speciale ep Music s not for grownups pubblicato in ottobre 2008 sempre per Garrincha dischi e le poche partecipazioni a compilation già facevano pensare che il mondo sonoro di le‐li potesse essere un'interessante anomalia nel panorama indie italiano e questo "my life on a pear tee" ne è una piacevole conferma.
Leli : voce, chitarra classica ed acustica, contrabbasso, sitar, dilruba, glockenspiel, harmonium
John : voce, chitarra acustica ed elettrica, percussioni, tastiere, sinth, diamonica, glockenspiel, batteria in "Cenere sul tavolo" e "Which way"
Francesco Brini : batteria e percussioni
Marcello Petruzzi : basso, chitarra elettrica in "Cenere sul tavolo" ,"Anyone else but you" e "Julia"
Elia Dalla Casa : saxofoni
Jacopo Ciani : violini
Maja Petrusevska : violoncelli
Alessandro Grazian : chitarra acustica, piano giocattolo, banjo, mandolino, harmonium e diamonica in "Junk girl", "Mon amour", "Which way" e "Bimba"
Valerio Canè : theramin in "17th june" e "Chat noir"
Nicola Manzan : rhodes in "Sparring Partner" e "Lullaby"
Simone De Lorenzis : pianoforte in "Lithium"
Tiberio Turtura : bassotuba in "Bimba" e "Anyone else but you"
Jade Jossen : cori su "Junk girl", "Sparring partner", "Mon amour" e "Chat noir"
Pere's glee club: voci su "17th june", "Lithium", "Cenere sul tavolo" e "Which way"