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Un'occasione per riflettere su quanto il lavoro di fabbrica possa apparentemente simboleggiare una libertà che in alcuni casi non isolati può facilmente trasformarsi in un incubo, come il tumore che attacca il protagonista del suo romanzo, direttamente ispirato ad una storia vera avvenuta nella nostra terra e che troppi editori snobbano a causa del suo realismo che fa riflettere gli animi. E' questo uno dei "segni tangibili di un romanzo genuino, senza tempo ma attualissimo come "La Fabbrica della Felicità - romanzo avvelenato", scritto dal giornalista Giulio Di Luzio. Il libro, presentato a Corato sabato 25 giugno 2016 presso la sede di "Uncantiereincomune", in via Rosmini 1, trae ispirazione diretta da una storia realmente accaduta.

Un viaggio verso il mondo del lavoro in fabbrica tra la lavorazione di composti chimici, la contaminazione e il desiderio del riscatto sociale, ambizione che si trasformerà in un incubo fronteggiato da un semplice cittadino, vittima dell'abuso ma al contempo combattente sino agli ultimi giorni di vita. Il romanzo è acquistabile anche su amazon.it, mentre sul blog http://giuliodiluzio.blogspot.it/ è possibile seguire tutte le iniziative ed articoli dell'autore del romanzo.