“Licenziamento senza giusta causa”: con questa motivazione il tribunale del lavoro di Parigi ha dato ragione a Jérôme Kerviel, ordinando a Société Générale di versare al suo ex dipendente oltre 400 mila euro.
Una somma ingiustificata per la banca, che ha immediatamente annunciato ricorso in appello. Una goccia nel mare dei debiti, invece, per il famigerato operatore finanziario, i cui sconsiderati investimenti nel 2008 costarono al gruppo francese ben 4,9 miliardi di euro.
Dopo i tre anni di prigione scontati per la condanna nel 2010, questo “macigno” ancora pesa sull’uomo, oggi 39enne, il quale ne aveva chiesto l’annullamento alla corte. Richiesta negata, anche se difficilmente la saga di Kerviel, il quale ha sempre sostenuto la tesi che i vertici della banca erano al corrente delle sue manovre, finirà qui.