http://www.pupia.tv - Gricignano (Caserta) - Due bande criminali, una formata da ucraini e l’altra da italiani, provenienti da Castel Volturno, in collegamento tra loro, specializzate nel trarre profitto dalla condizione di illegalità di cittadini extracomunitari, provenienti principalmente dall'Iran, dalla Nigeria e dall'Ucraina, sono state sgominate nel Casertano dai carabinieri della compagnia di Marcianise, guidata dal capitano Nunzio Carbone, e della stazione di Gricignano, agli ordini del maresciallo capo Giuseppe Oliva.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento della immigrazione clandestina, falsità in atti, truffa aggravata ai danni dello Stato, estorsione e ricettazione.
L’indagine, partita da Gricignano, dalla denuncia di un immigrato ucraino, ha consentito di individuare un gruppo di cittadini ucraini, operanti nel territorio dell’agro aversano, dediti alle estorsioni e alla produzione di documenti falsi finalizzati a consentire la circolazione di autoveicoli italiani radiati dai registri della motorizzazione ai fini dell’esportazione all'estero. Gli autoveicoli venivano muniti di targhe e documenti stranieri falsi e potevano così circolare anche in elusione degli obblighi tributari ed assicurativi.
Raccolti anche elementi sull'esistenza di un’ulteriore associazione delinquere, formata da italiani, dedita al favoreggiamento dell’ingresso e della permanenza in Italia di cittadini stranieri. Circa 20 i matrimoni “fittizi”, celebrati nei Comuni di Giugliano, Pozzuoli, Napoli e Quarto, contratti tra stranieri e soggetti di nazionalità italiana, per consentire agli stranieri, dietro pagamento di somme di denaro, la permanenza regolare nel territorio dello Stato.
E’ emerso, inoltre, che l’associazione a delinquere composta da cittadini italiani favoriva l’ingresso in Italia di cittadini extracomunitari provenienti dall'Iran, che, prelevati dalla Turchia e muniti di falsi documenti realizzati in Italia, venivano accompagnati nel territorio nazionale. Tuttavia, gli inquirenti hanno sottolineato che non c'entrano né terrorismo e Isis nell'indagine. (17.11.15)
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