Emergenza profughi: Svezia chiede a Ue di beneficiare dei ricollocamenti

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Khalil, sua moglie Nagwa e i loro quattro figli arrivano a Orebro, in Svezia. Sono arrivati in Grecia dalla Turchia, il 21 ottobre sono partiti da Atene e due settimane dopo raggiungono la loro destinazione, Nora, nella Svezia centrale.

La loro potrebbe essere una delle ultime famiglie siriane ad essere accolta dal governo di Stoccolma per quest’anno.

“In Slovenia abbiamo sofferto il freddo, avevamo fame e sete, ma ora ci siamo lasciati tutto alle spalle – ricorda Khalil Zaki – Quando siamo giunti in Germania, abbiamo pensato di avercela fatta, che il viaggio fosse finito. Invece siamo rimasti lì ancora 5-6 giorni. Ci è accaduto l’impossibile, essere qui è un miracolo”.

Khalil ha lasciato la Siria nel 2013, nel 2014 Stoccolma ha rifiutato la sua domanda di ricongiungimento familiare e lui ha deciso di rifare il viaggio con tutta la sua famiglia.

“La cosa più importante ora è lavare i miei figli – dice Nagwa – La più piccola avrebbe bisogno di fare un bagno”.

La Svezia, quest

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