Rilanciare la domanda interna italiana. È l’obiettivo dichiarato della Legge di Stabilità che Palazzo Chigi si appresta a presentare a Parlamento ed Unione europea.
Una manovra, quella del premier Matteo Renzi, che di certo farà discutere a Bruxelles. La cosiddetta “flessibilità” (più spesa in cambio di riforme) si traduce in un rallentamento degli sforzi tesi a ridurre deficit e debito.
Il maggiore ricorso al finanziamento servirà a coprire i tagli alle tasse sulla prima casa. Dal 2016 scomparirà la Tasi e, per le case di lusse, l’Imu che era rimasta. Quest’ultima sarà rimossa anche per terreni agricoli e macchinari imbullonati al suolo nelle fabbriche.
Oltre ai consumi individuali – via libera al controverso aumento del limite per gli acquisti con contante a 3 mila euro – Roma guarda anche alle aziende: già l’anno prossimo partirà un primo sgravio dell’imposta sugli utili alle imprese.
Prevista infine la diminuzione degli sconti nei contributi per i nuovi assunti. E, capitol