Nel giorno dell’inaugurazione della sessione autunnale del parlamento, la Turchia e i suoi alleati nella coalizione anti-Isil, hanno chiesto alla Russia di sospendere i bombardamenti sui siti dell’opposizione al regime di Assad.
In un comunicato congiunto, Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania, i paesi del Golfo e la Turchia, sostengono che i raid possono causare una impennata ulteriore della violenza.
Sull’ipotesi di un intervento diretto nel conflitto, anche il leader del principale partito di opposizione turco, il CHP, si è detto daccordo.
“Se necessarie, verranno programmate operazioni militari, e noi già abbiamo delle proposte su questo. Se è necessario battersi contro l’Isil noi come CHP diremo si in parlamento a una risoluzione che autorizzi le operazioni militari in Siria”.
Dopo una richiesta del presidente Bashar al-Assad, la Russia ha inviato aerei militari, mentre l’Iran ha dislocato centinaia di soldati, a supporto delle offensive di terra dell’esercito siriano.