È il voto più importante nella breve storia della democrazia spagnola, secondo la stampa nazionale: oggi cinque milioni e mezzo di catalani sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento regionale, ma quest’elezione si è di fatto trasformata in un plebisicito sull’indipendenza.

I candidati in lizza, di tutte le liste, hanno posato insieme per la tradizionale foto di gruppo, ma subito dopo sono riprese le schermaglie tra indipendentisti e “spagnolisti”.

Se i giochi sembrano fatti, con la maggioranza assoluta per gli indipendentisti, a Girona, Lleida e Tarragona, è proprio a Barcellona che c‘è maggiore equilibrio:

“Sono felice, è quasi un debito genetico che ho verso la mia famiglia. Loro non hanno potuto vedere tutto questo, e io sono felice di poter vivere questo momento. Sono quasi più felice per i miei genitori e i miei nonni che per me. È il mio debito genetico”.

“Non sono favorevole alla secessione. Non voglio separarmi dalla Spagna. Mi sento catalano, perché