Cina e produzione Usa, petrolio ancora fermo sotto i 50 dollari al barile

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Quando un motore della crescita globale arranca, il calo dei prezzi della benzina che lo alimenta è sempre dietro l’angolo. Nonostante la Cina abbia visto un aumento delle importazioni di petrolio a luglio, i mercati ne temono il rallentamento dell’attività industriale.

Risultato: lunedì i prezzi dell’oro nero viaggiavano ai minimi da cinque mesi, con il Brent (l’indice di riferimento del greggio di origine europea) saldo sotto i 50 dollari al barile. C‘è chi spera in un ribilanciamento del mercato. Ma il quadro complessivo è tuttora caratterizzato da un’offerta superiore alla domanda.

Il calo dei prezzi non sembra aver frenato la produzione statunitense più di tanto: lo dice l’ultimo conteggio degli impianti estrattivi attivi (in crescita). L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, dal canto suo, è ancora contraria ad un taglio delle forniture, nonostante la richiesta di un vertice straordinario da parte di Paesi membri come la Libia.

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