Se l’emergenza Ebola può dirsi archiviata, almeno in Liberia, non lo sono le sue conseguenze di lungo periodo.
Secondo l’Unicef, più di 70mila bambini liberiani nati nell’ultimo anno potrebbero non essere stati registrati all’anagrafe. Un fattore che impedirebbe loro di accedere ai servizi sociali e sanitari, oltre a esporli alle mire dei trafficanti di minori.
Veronica Dixon è una delle madri che hanno registrato i loro figli durante una recente campagna realizzata nei pressi della capitale: “Sentivo di doverlo fare, per evitare problemi in futuro. Senza un certificato di nascita, non potrei nemmeno portarlo in ospedale, se ne avesse bisogno”.
Lo scoppio dell’epidemia, nel dicembre 2013, ha mandato il tilt il sistema sanitario liberiano, le cui risorse sono state interamente impiegate nel tentativo di isolare il contagio.
Il governo di Monrovia sta organizzando una campagna nazionale per fare in modo che migliaia di bambini inizino ad esistere anche per l’anagrafe.