Dopo l’esordio negli Stati Uniti l’anno scorso il servizio “Prime Music“ di Amazon invade il Regno Unito.
I clienti di Amazon Prime, oltre a video on-demand e consegne rapide, avranno all’interno del loro abbonamento da 79 sterline l’anno anche la musica in streaming.
Un catalogo da 1 milione di brani e 500 playlist create appositamente per il pubblico britannico.
“I tempi erano maturi”, commentano i responsabili, a fronte dell’avvento di Apple Music e di realtà già consolidate come Spotify.
Unica pecca: non ci sono le canzoni degli artisti della Universal, un problema legato alla questione dei diritti d’autore.