http://www.pupia.tv - Brescia - Al termine di una complessa indagine nel settore della spesa sanitaria, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, i militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Brescia hanno eseguito dei decreti di perquisizione nei confronti di due amministratori pubblici e di 11 dipendenti dell’Asl di Brescia, nonché nei confronti di 23 associazioni e una società che svolgono, in convenzione, il servizio di trasporto pazienti nefropatici sottoposti a trattamento di dialisi.
Le associazioni e le società in questione, avrebbero posto in essere una truffa ai danni dell’Asl di Brescia, chiedendo, negli anni 2011, 2012 e 2013, rimborsi per quasi 1,5 milioni di euro non spettanti attraverso la presentazione di documentazione ideologicamente falsa, attestante più di 2 milioni di km mai percorsi.
Sono state innanzitutto esaminate le due convenzioni regolanti il rapporto tra l’Asl e associazioni e società: quella in vigore dal 2011 al marzo 2013 e quella dall’aprile 2013 ad oggi, sottoscritte dai legali rappresentanti delle associazioni e della società e dal direttore generale dell’Asl.
Nella prima sono stabiliti i rimborsi fissi per trasporti urbani, maggiorati di una quota, che varia a seconda delle distanze percorse, per quelli extraurbani; la seconda, oltre che adeguare economicamente i rimborsi per i trasporti nel comune di Brescia, nei comuni entro un raggio di 15 km e per i trasporti extraurbani, viene prevista una nuova tipologia di trasporto rimborsabile, quella con autovetture o automezzi atti al trasporto di persone disabili.
L’esame delle convenzioni stipulate dall’Asl con le associazioni e la società di trasporto ha fatto emergere l’applicazione di criteri di rimborso più costosi rispetto a quelli stabiliti dalla Regione Lombardia.
Inoltre, le indagini condotte mediante l’esame della documentazione inviata all’Asl dalle associazioni e dalla società, nonché con l’ausilio di indagini tecniche e servizi di os