Tempo di bilanci a Le Bourget. Chi ha vinto la gara degli ordini firmati al salone aeronautico di Parigi?
Ebbene, nell’ultimo giorno dedicato agli addetti ai lavori, Airbus è in vantaggio: 421 aerei venduti sulla carta per un controvalore di 57 miliardi di dollari. C‘è un grosso “però”: neanche uno dei velivoli è un A380, il superjumbo su cui a dispetto di tutto gli europei continuano a scommettere.
“Come si fa a raddoppiare il traffico aereo in 15 anni se tutto quello che le compagnie fanno è raddoppiare il numero di aerei? È insostenibile! Servono aerei più grossi”, afferma John Leahy, Chief Operating Officer di Airbus.
“Il caso vuole che l’A380 sia un aereo più grande con cui le persone preferiscono volare. È più silenzioso, tranquillo, ha sedili più spaziosi, brucia meno carburante per passeggero nei tragitti e ha un impatto minore sull’ambiente”, aggiunge.
Le previsioni della rivale Boeing sulla domanda aerei di grandi dimensioni sono due e volte e mezzo più basse di que