Il Partito rivoluzionario istituzionale del presidente Enrique Pena Nieto ha ottenuto una maggioranza semplice alle elezioni legislative di metà mandato che si sono tenute ieri in Messico.
Un test superato per il partito di governo, il cui impegno per la legalità è apparso screditato negli ultimi mesi da una lunga serie di scandali politici.
Proteste e violenze hanno costretto ad annullare il voto nella municipalità di Tixtla, nello Stato meridionale di Guerrero.
“Volevamo eleggere i nostri governatori, ma ce lo hanno impedito – afferma un residente – per colpa di una minoranza di persone non abbiamo potuto votare”.
“Non abbiamo mai assistito a niente di simile”, ribadisce un altro, che ammette: “tutta questa violenza e questi spargimenti di sangue non si erano mai visti”.
In questa regione, dove alcuni mesi fa sono scomparsi 43 studenti, probabilmente assassinati da bande di narcotrafficanti in combutta con politici e poliziotti locali, la campagna elettorale è stata segnata